Palazzo Pubblico, Sala del Consiglio Grande e Generale, 22 settembre 2025
Sua Eccellenza Denise Bronzetti
Sua Eccellenza Italo Righi
Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,
siamo giunti al termine del nostro mandato e questo indirizzo di saluto vuole essere innanzitutto l’occasione per riprendere e condividere considerazioni e sollecitazioni rispetto alle quali abbiamo inteso caratterizzare il semestre reggenziale.
Semestre in cui si è in noi ulteriormente rafforzata la convinzione che già avevamo espresso nel nostro discorso di apertura dei lavori consiliari dell’aprile scorso, ovvero la centralità di questo Consiglio quale luogo privilegiato di confronto e di dibattito nel quale la democrazia rappresentativa, legittimata dalla volontà popolare, trova la sua massima espressione.
Ed è proprio nella conduzione dei lavori di questa assise che ci è stata confermata l'importanza del ruolo che essa riveste, così come la fondamentale esigenza che tale ruolo venga assolto consentendo a tutti di poter esprimere le proprie posizioni, sine odio metu vel amore, come pronunciato nel giuramento, e nel superiore interesse dello Stato. Un ruolo, quello del potere legislativo, che non deve risultare subalterno rispetto a quello dell’esecutivo: anzi, è quanto mai necessario che si realizzi un equilibrato bilanciamento dei poteri.
Sappiamo che la Commissione Consiliare Speciale per le Riforme Istituzionali sta lavorando con impegno e forte senso di responsabilità per adempiere al compito attribuitole per legge e che proprio sul Consiglio Grande e Generale sta incentrando il suo approfondimento, individuandolo tra i temi cui dare priorità assoluta.
Vero è che il Consiglio Grande e Generale, già organo centrale del nostro Ordinamento costituzionale, lo diventerà ancor più in previsione dell’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea: Accordo che richiederà, imprescindibilmente, l’intervento del Consiglio medesimo ai fini del pieno recepimento dell’acquis comunitario.
Un ruolo, quello del Consiglio Grande e Generale, che diventerà quindi ancor più determinante - e soprattutto più impegnativo e laborioso - posto che sarà proprio l’organo legislativo a dover dare in primis attuazione all’Accordo e ad introdurre tutte le normative che conseguono alla sua implementazione. Per fare questo è, dunque, quanto mai fondamentale che vi sia condivisione e la giusta considerazione di tutte le opinioni.
Lo abbiamo auspicato all’inizio di questo semestre e lo ribadiamo oggi: abbiamo cercato di fare del nostro meglio affinché, nel corso di questi sei mesi di attività consiliare, le condizioni per una più efficace organizzazione dei lavori potessero essere assicurate, formulando anche proposte concrete, accolte dall’Ufficio di Presidenza.
Ricordiamoci che il Consiglio, nel caso di San Marino, è molto più di un Parlamento: trae origine dall’Arengo Generale dei Capi Famiglia - il corpo elettorale come lo si intendeva allora - e questo, ovviamente, ha un valore ancora maggiore.
Il Consiglio ha tanti provvedimenti normativi da varare in questa Legislatura se si vuole dare concreto riscontro ai contenuti del programma di Governo dallo stesso Consiglio approvato. Taluni di detti provvedimenti sono stati evasi, ma molti altri sono ancora in itinere. Ciò che intendiamo rivolgere al Consiglio, alle Commissioni Consiliari Permanenti competenti, ai Segretari di Stato proponenti, è di portare avanti con sollecitudine l’iter di esame di quei progetti di legge che sono ancora in attesa di confronto. Ci riferiamo soprattutto a provvedimenti in materia economica - ma non solo – i quali devono necessariamente tenere conto delle risorse dello Stato, visto che anche nel nostro Paese vi sono “situazioni di spreco” cui difficilmente si va a guardare. E ci riferiamo anche al delicatissimo tema dei crediti inesigibili che andrebbe sicuramente affrontato in maniera più incisiva.
Trattasi spesso di misure legislative anche impopolari ma che, tuttavia, rivestono una importanza fondamentale per il nostro Paese. La politica tutta li deve accettare come sfide su cui confrontarsi in maniera leale, trasparente ma con determinazione. L’apporto di tutte le componenti anche quelle sociali, sindacali e imprenditoriali, è indispensabile e merita ascolto e considerazione al di là delle scelte che poi il Consiglio adotterà.
Sono provvedimenti che auspichiamo veramente possano vedere la loro definizione nell’ambito della corrente Legislatura.
Ci sia poi consentita una riflessione su quello che riteniamo essere un ruolo particolarmente delicato, oltre che fondamentale, che la Reggenza è chiamata ad assolvere. Ci riferiamo alla funzione straordinariamente importante di organo di controllo e di vigilanza, affinchè sia assicurato il corretto ed equilibrato esercizio dei poteri da parte di tutti gli organi costituzionali. Ed in particolare intendiamo menzionare il Congresso di Stato, il Consiglio Grande e Generale, gli organi di rappresentanza e di governo della Magistratura.
Ebbene, è proprio sull’esercizio della funzione di vigilanza a presidio e garanzia dell’ordinamento costituzionale della Repubblica che vogliamo soffermarci, poiché, se da un punto di vista amministrativo e giuridico la Reggenza può sempre contare sul supporto tecnico degli Uffici dell’Amministrazione, non può dirsi la stessa cosa per quanto concerne il “supporto politico ed istituzionale” da parte degli organi che la Reggenza presiede. Spesso ci siamo trovati a dover assumere decisioni “da soli”, senza poterci avvalere del necessario sostegno della “Politica”, nel senso più elevato del termine, e della piena e fattiva collaborazione degli organi istituzionali da noi presieduti.
Ci siamo anche trovati a dover valutare oltre misura la promulgazione di decreti-legge non perfettamente rispondenti ai requisiti di necessità ed urgenza, così come di decreti delegati la cui delega era difficilmente individuabile.
La promulgazione di atti normativi è una tra le attribuzioni costituzionali più importanti che sono assegnate alla Reggenza. Gli atti normativi, infatti, sono atti per loro propria natura che si applicano a tutti i cittadini e che devono essere pertanto più che mai pienamente rispondenti a ciò che le fonti costituzionali prevedono in merito ad ognuno di essi, sia per quanto concerne il loro contenuto sia per quanto concerne l’iter della loro adozione.
Siamo perfettamente consapevoli che la Reggenza può sempre ricorrere allo strumento del messaggio costituzionale, che dovrebbe però mantenere quella caratteristica di straordinarietà ed eccezionalità che gli è propria.
Il nostro auspicio è che le prossime riforme tengano più che mai nella debita considerazione questi poteri e soprattutto quel supporto politico ed istituzionale attualmente carente.
Ci auguriamo pertanto che, nell’esercizio del Suo ruolo di garanzia, la Reggenza possa fare concreto affidamento sulla leale collaborazione di tutte le istituzioni che presiede, al fine di poter assumere con cognizione di causa e responsabilità le determinazioni che le competono e di poter vigilare pienamente sul corretto ed equilibrato funzionamento degli organi dello Stato.
Signore e Signori Consiglieri,
ci sia altresì consentita una ulteriore riflessione su un tema che a nostro modo di vedere non è di mero formalismo, bensì elemento anch’esso fondamentale per il corretto funzionamento delle istituzioni e cioè le regole del protocollo diplomatico e di cerimoniale dello Stato.
Arduo e delicato è il compito di chi attende a questo servizio non comune, spesso improbo, che richiede buon senso, capacità di gestione, rigore, precisione, pazienza oltre che alto senso dello Stato e delle sue Istituzioni. Se nulla si può eccepire a chi a tutt’oggi esercita questo non facile compito, non possiamo non rilevare, tuttavia, la inattualità delle norme che disciplinano queste funzioni. Occorrono, sì, regole certe, ma queste devono tener conto del mutevole contesto in cui le istituzioni operano; contesto evolutosi nel tempo e che talvolta non corrisponde più a quello in cui molte delle regole protocollari tuttora vigenti, sono state concepite. Si rende, dunque, necessaria una revisione ponderata ed attenta di tali norme, affinché possano rispecchiare con maggiore coerenza le esigenze contemporanee delle Istituzioni e della società.
Quello che auspichiamo è che anche questo aspetto venga opportunamente considerato nell’ambito delle riforme istituzionali in corso e non sia più e soltanto oggetto di un regolamento del Congresso di Stato - risultando peraltro, singolare che sia l’organo del potere esecutivo a dettare norme di protocollo per la Reggenza che è costituzionalmente organo super partes - bensì di una legge condivisa dai Gruppi, se non addirittura promossa da questi in comune accordo, considerato che l’Istituto Reggenziale, nel succedersi delle legislature, coinvolge a turno più o meno tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio.
Sarebbe, altresì, la soluzione ottimale – a nostro avviso – che il Legislatore prevedesse un apparato dedicato esclusivamente al protocollo diplomatico della Reggenza, con funzionari ad esso dedicati in maniera quotidiana ed esclusiva, a supporto di ogni evento cui la Reggenza presenzia a vario titolo, e cioè sia in forma ufficiale sia in forma privata, sia all’interno sia all’esterno della Repubblica.
Abbiamo ritenuto di esprimere queste nostre considerazioni e di avanzare anche proposte concrete derivanti dall’esperienza vissuta in questo semestre. Un semestre in cui non di rado abbiamo fatto espresso richiamo all’importanza, all’autorevolezza ed alla dignità del ruolo di coloro che rappresentano le massime Istituzioni. Siamo noi in primis a dover essere esempio di rispetto per le Istituzioni medesime, meritando in questo modo la fiducia che in noi hanno riposto i cittadini che hanno l’alto e delicato compito di scegliere con consapevolezza i propri rappresentanti. Tutto questo anche per scongiurare la disaffezione, il distacco ed il venir meno della stima e del rispetto verso le Istituzioni, sempre più avvertiti.
Signore e Signori Consiglieri,
il semestre che sta giungendo a conclusione, oltre ad essersi caratterizzato per una ricca ed intensa attività istituzionale, è stato al contempo foriero di occasioni, eventi, visite ed incontri importanti.
Una menzione particolare desideriamo in primo luogo tributarla al rapporto diretto con la cittadinanza, all’ascolto delle istanze e delle richieste d’aiuto che ci sono state avanzate dagli stessi cittadini, rendendoci evidenti e tangibili le situazioni di fragilità, i bisogni, le attese, le difficoltà di una parte non irrilevante della nostra popolazione.
Siamo convinti che questo contatto diretto con la cittadinanza vada coltivato ed esteso, confidando che possano essere addottati tutti gli strumenti e gli accorgimenti utili a supporto di famiglie, giovani, anziani, disabili e di tutti i soggetti più vulnerabili che vivono situazioni di disagio all’interno della comunità.
Per dare concreto riscontro a queste esigenze, spesso mancano le norme che dovrebbero prevedere articolate forme di sostegno in grado di rispondere ai bisogni diversi, norme che questo Consiglio deve assolutamente prendere in considerazione. Ci appelliamo in tal senso a tutti i Gruppi Consiliari – e non solo ai Segretari di Stato – perché siano promotori di iniziative legislative in tal senso. Vogliamo sottolineare che la missione di ogni Parlamento è, in primis, quella di dare risposte adeguate e tempestive alle istanze della cittadinanza di cui il parlamento è rappresentante.
Vi sono state, in questi sei mesi, anche visite ufficiali e momenti di Alto profilo che hanno confermato e rafforzato l’ottimo stato dei rapporti sia con la vicina Italia che con altri Paesi. Tra queste desideriamo menzionare la Visita di Stato del Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta tenutasi in occasione del 90^ Anniversario delle relazioni ufficiali tra la nostra Repubblica ed il Sovrano Ordine, ed anche la Visita Ufficiale del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri della Repubblica Italiana, a testimonianza del particolare legame di stima e amicizia che unisce il nostro Paese all’Arma.
Signore e Signori Consiglieri,
ci sono due eventi in particolare che hanno toccato profondamente le nostre corde e di cui porteremo memoria indelebile.
Ricordiamo innanzitutto la partecipazione all’esequie di Sua Santità Papa Francesco, un Papa che abbiamo inteso ricordare nel nostro messaggio di cordoglio per la costante sensibilità all’evoluzione delle coscienze e ai mutamenti etici, politici e sociali dei continenti, per la promozione della solidarietà, della pacifica convivenza, della comprensione tra lingue, costumi e confessioni diverse; per aver sollecitato sempre il dovere di far crescere tutti i popoli della terra nella giustizia, verso condizioni di maggiore dignità e sempre più liberi dalle costrizioni della povertà, dai soprusi della violenza e dalle minacce della guerra.
Altro momento che non dimenticheremo è stata la Cerimonia di inaugurazione del Pontificato di Sua Santità Papa Leone XIV al quale abbiamo voluto far pervenire, unitamente ai sentimenti di commozione e letizia del Popolo sammarinese e nostro personale, gli auguri per un lungo e fecondo pontificato per il bene della Chiesa, per l’affermazione dei più alti livelli di pace, di giustizia, di libertà e di concordia fra i Popoli, nell’interesse dell’intera umanità e in direzione di un cammino di vicinanza in cui nessuno sarà lasciato indietro.
Ed è proprio sul tema della pace e della concordia dei popoli che non possiamo non formulare un messaggio a tutte le Istituzioni e ai nostri concittadini per far comprendere che il mondo, purtroppo è in guerra. Tanti i focolai di conflitto anche non troppo distanti da noi.
La nostra Repubblica non può rimanere indifferente o limitarsi ad appellarsi alla pace in tutte le sedi internazionali. La nostra Repubblica deve fare di più. Deve farsi promotrice come luogo di dialogo per la pace. Questo lo deve in ossequio alla sua secolare tradizione di libertà e, appunto, di pace.
Signore e Signori Consiglieri,
Nel corso di questi sei mesi, abbiamo altresì avuto il privilegio di rappresentare il nostro Paese in occasione di importanti missioni e visite all’estero.
Ricordiamo con particolare piacere la partecipazione ai Giochi dei Piccoli Stati d’Europa svoltisi ad Andorra: una manifestazione cui San Marino è fortemente legato e che da anni ci rende non solo estremamente orgogliosi dell’impegno e della passione dei nostri bravissimi atleti ma ci consente al contempo di veicolare, attraverso lo sport, la migliore immagine del nostro Paese: un’immagine sana, nobile, positiva e fiduciosa di buone speranze.
La Reggenza ha sempre inteso manifestare la sua particolare vicinanza ed apprezzamento allo sport in generale, alle discipline sportive ed agli atleti che le praticano e ciò sia dentro il territorio, sia al difuori di esso.
Desideriamo menzionare l’importante missione istituzionale ad Osaka, in occasione dell’EXPO 2025, in cui la nostra piccola Repubblica ha potuto mostrarsi ad un pubblico internazionale di livello, numeroso e molto interessato alla nostra realtà, alla sua storia secolare, alla sua unicità, alle sue tradizioni peculiari, oltre che alle sue eccellenze culturali, turistiche, economiche e produttive.
Un evento, questo, che è stato anche occasione di un incontro - rarissimo ed epocale - con Sua Maestà l’Imperatore del Giappone, rafforzando in noi la convinzione dell’importanza delle relazioni internazionali e dei rapporti bilaterali tra Paesi e rispettive istituzioni e popoli.
Ricordiamo altresì con analogo piacere la recente visita resa alla comunità di concittadini sammarinesi a Detroit in occasione della festa del nostro Santo fondatore: fa bene all’anima vedere come, al di là di una lontananza meramente spaziale, le nostre comunità all’estero ed anche le nuove generazioni che ne fanno parte siano idealmente ed affettuosamente molto vicine e legate alla madrepatria: segno, questo, di un forte senso di appartenenza e di un vero attaccamento alla nostra Repubblica che le famiglie hanno saputo trasmettere loro e che ci fanno ben sperare. Noi tutti dobbiamo convintamente incoraggiare tutte le iniziative utili a coinvolgere ulteriormente i nostri concittadini all’estero alla vita istituzionale del Paese d’origine.
Citiamo infine la visita istituzionale ad Arbe in occasione del “Palio dell’amicizia” disputato tra le Federazioni Balestrieri rispettivamente di Arbe e di San Marino. Visita che è stata altresì occasione di una serie di incontri istituzionali con le autorità della città croata, cui San Marino è unita da un profondo legame che non è solo di amicizia, ma anche di profondo affetto e stima reciproca. Un legame ed un sodalizio peraltro rafforzati dal Gemellaggio tra le nostre due città che quest’anno celebra il 57° anniversario.
E, proprio con riferimento alle visite e missioni svolte al fuori del nostro territorio, abbiamo particolarmente apprezzato la presenza al nostro fianco dei militi in alta uniforme della Guardia di Rocca e della Guardia del Consiglio. Una presenza, la loro, che non è mero formalismo, ma forte segnale di ossequio alle istituzioni che riteniamo possa essere replicata in ogni circostanza pubblica.
Durante il nostro mandato, abbiamo altresì inteso rivolgere grande attenzione anche ad un’importante realtà istituzionale del nostro Paese: le Giunte di Castello. A tale proposito, oltre a ricordare che a fine novembre si celebreranno le elezioni per il rinnovo dei Capitani di Castello e dei Consiglieri delle Giunte, desideriamo ancora una volta invitare la politica a valorizzare ulteriormente ruolo, poteri e funzioni di questo organo istituzionale e territoriale.
A conclusione di questo nostro intervento, desideriamo esprimere le nostre più sincere congratulazioni ai Capitani Reggenti eletti – Matteo Rossi e Lorenzo Bugli – formulando loro i migliori auspici per il nuovo semestre, certamente impegnativo, ma al contempo – ne siamo certi - ricco di soddisfazioni.
A tutti Voi, Signore e Signori Consiglieri, Segretari di Stato, rinnoviamo gli auguri di un proficuo lavoro unitamente all’auspicio di continuare ad operare nell’interesse supremo della collettività, a servizio e per il bene del Paese e dei suoi cittadini.
Rinnoviamo infine il nostro sentito ringraziamento all’Ufficio di Segreteria del Consiglio Grande e Generale, all’Ufficio di Presidenza, al Dirigente ed al personale dell’Ufficio Segreteria Istituzionale, al Cerimoniale Diplomatico.
Ringraziamento che estendiamo altresì alle Forze di Polizia – Gendarmeria, Guardia di Rocca e Polizia Civile - ed ai Corpi Militari che in questo semestre ci hanno assistito ed affiancato con competenza, disponibilità e spirito di servizio e con i quali vi è stato un dialogo ed un rapporto costanti, anche su questioni complesse e delicate. Ci riferiamo, in particolare, ad alcuni gravi episodi accaduti in Repubblica che tanto devono far riflettere sulle condizioni di disagio e solitudine in cui spesso versano le persone ed in ragione delle quali sentiamo il dovere di esortare i servizi preposti, le Istituzioni, le Associazioni e la stessa società civile a fare di più.
Ed è proprio riferendoci all’operato delle Forze di Polizia che desideriamo menzionare un momento molto toccante di fine mandato e cioè il conferimento di una medaglia al merito agli Agenti della Polizia Civile Ceccoli e Canuti. Un atto di riconoscimento solenne e quanto mai raro che riteniamo essere stato doverosamente e giustamente esercitato in questo semestre.
A tutti Voi ed a tutto il Popolo sammarinese, rivolgiamo il nostro saluto di commiato ringraziandoVi per averci attribuito l’onore di servire, nella sua più Alta Istituzione, la nostra amata Repubblica.
San Marino 22 settembre 2025/1725 d.F.R.