Repubblica di San Marino, 01 October 2025
His Eccellency Matteo Rossi
His Eccellency Lorenzo Bugli
La Reggenza accoglie con sentimenti di alto onore e viva gratitudine il messaggio augurale indirizzatole da Mons. Petar Rajic, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato, che racchiude, come da prassi consuetudinaria, l’appello e il monito pulsante, volti all’esercizio di un mandato ispirato ai profondi valori radicati nelle Istituzioni e nel Popolo sammarinese.
Le Sue parole, Gentile Eccellenza, saranno un richiamo costante nella conduzione del nostro incarico, che vorremo espletare nel rispetto concreto e perseverante a quei valori non negoziabili di pace, tolleranza libertà e democrazia, sui quali è nata e si è sviluppata la comunità sammarinese.
Ci affacciamo al nuovo semestre nel corso dell’Anno Giubilare, che ha visto la scomparsa del compianto Papa Francesco e l’ascesa al Soglio Pontificio di Papa Leone XIV; eventi questi, che hanno segnato la vita della Chiesa cattolica e ricondotto gli Stati che si riconoscono nei valori spirituali, civili e morali propugnati dal Cristianesimo, a riflettere sul ruolo che si è chiamati a svolgere nella comunità di Stati.
A tal riguardo,richiamiamo con commozionee condivisione,anche perché entrambi espressione della fascia più giovanile,le accorate parole pronunciate dal Santo Padre nel più recente Giubileo dei Giovani, dalle quali emerge il forte bisogno di messaggi di speranza:“ voi siete questo messaggio – ha citato Papa Prevost- e dovete continuare a portare speranza a tutti….. Voi, siete il segno che un mondo diverso è possibile: un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi, ma con il dialogo.”
E di queste esortazioni ne faremo ampiamente tesoro, nel corso di un mandato che ci vedrà al fianco e in ascolto delle esigenze dei nostri giovani.
Con sentimenti della più alta considerazione salutiamo i Rappresentanti Diplomatici e Consolari, oggi convenuti in segno di amicizia e per testimoniare quanto la Repubblica di San Marino sappia suscitare rispetto e fiducia nel più ampio contesto bilaterale e multilaterale, e porsi quale interlocutore stimato e affidabile.
Salutiamo altresì fraternamente le Comunità dei Sammarinesi residenti all’estero, una fonte vitale della nostra tradizione culturale e sociale.
Le sfide oggi richiedono concertazione e la consapevolezza che solo attraverso forme di accresciuta cooperazione, sarà possibile rilanciare partnership e consolidare strategie globali all’altezza dei tempi.
Siamo altresì onorati e rivolgiamo un pensiero colmo di gratitudine all’Oratore ufficiale di questa solenne Cerimonia, Sua Eccellenza Maroš Šefčovič, Commissario Europeo per il Commercio e la Sicurezza Economica, le Relazioni Interistituzionali e la Trasparenza, già salito sul Titano, nel gennaio 2023, nell’incarico di Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, nonché responsabile delle relazioni dell'Unione europea con i paesi dell'Europa occidentale non appartenenti all'Unione, tra cui Andorra, Monaco e San Marino.
E’ un alto privilegio, anche per noi Capitani Reggenti, poter ospitare all’interno di questa solenne Cerimonia, una personalità di così stimata reputazione internazionale, maturata attraverso esperienze istituzionali, politiche e professionali di rilievo apicale.
Grazie, Gentile Eccellenza, per aver accolto l’invito a ricoprire l’incarico di Oratore Ufficiale, nella fase in cui è trepidante l’attesa per la firma dell’Accordo di Associazione e forte l’interesse delle Istituzioni e del Popolo sammarinese a perfezionare formalmente il frutto dell’ ampio e articolato processo negoziale; un percorso al quale Ella ha contribuito in maniera dirimente, consapevole che per la Repubblica non si tratti soltanto del perfezionamento di un intesa, ancorché strategica, e del suo portato tecnicogiuridico, bensì di una scelta politica epocale, che offrirà un futuro nuovo alla nostra Comunità, associandola a quella europea con slancio inedito.
Abbiamo condiviso l’assunto che l’Unione europea sia “un’unità nella diversità” e non un nemico delle identità permettendoci, l’integrazione europea, di condividere e valorizzare ciò che siamo e ciò che vogliamo essere.
La scelta della maggiore integrazione europea non riguarda solo le Istituzioni – e ne siamo assolutamente certi-, ma entrerà nella vita quotidiana di tutti i nostri Cittadini.
Per il valore intrinseco che la stessa assume, desideriamo attribuire ruolo centrale a questa futura intesa, che fortificherà la nostra sovranità, rafforzerà lo sviluppo economico, offrirà nuove opportunità a lavoratori e imprese, stimolerà la pubblica amministrazione, sosterrà la formazione accademica e un orizzonte culturale e scientifico più ampio.
Ribadiamo convintamente il valore dell’investimento strategico che l’Accordo assumerà per i nostri giovani; rappresenta uno scrigno di opportunità che offriamo loro per dotarli di nuove traiettorie di crescita, affermazione e sviluppo del nostro Paese e del loro inesauribile potenziale umano.
Affronteremo il percorso che ci attende con coraggio, consapevolezza e senza tentennamenti, perché fieri di essere un Popolo d’Europa libero da 1700 anni e custode di una Repubblica che ha resistito alle intemperie della storia europea, proprio perché consapevole e coraggioso.
All’esordio di questa Cerimonia salutiamo con cordialità l’Ambasciatore d’Italia, al quale ci unisce un legame personale e istituzionale, favorito dall’interconnessione quotidiana delle nostre Istituzioni e dei nostri Popoli, in una coesistenza che senza esitazioni definiamo “armonica e rispettosa”.
Abbiamo condiviso sfide epocali e vissuto insieme contingenze comuni, più o meno recenti, che hanno richiamato una vera fratellanza di pensiero e un comune destino, al quale non abbiamo mai anteposto ragioni e interessi particolari.
Grazie, Gentile Ambasciatore, per essere al nostro fianco, al fianco dei nostri e dei suoi Cittadini, che questa Terra accoglie da tempo immemore con spirito fraterno, pienamente consapevoli della ricchezza che rappresentano sotto profilo identitario, culturale, economico e sociale.
Viviamo oggi in un tempo in cui la parola “pace” è tornata ad essere fragile e contesa.
Troppo spesso, negli ultimi anni, abbiamo visto il linguaggio delle armi prevalere sul linguaggio del dialogo; troppe volte, abbiamo assistito al riemergere di conflitti che pensavamo appartenere al passato.
In questa stagione di guerre e stragi, San Marino non può restare indifferente. La sua storia, la sua tradizione di neutralità e di libertà, la sua stessa connotazione di Stato indipendente, ci ricordano che la pace non è mai scontata, ma è una conquista quotidiana, che richiede vigilanza, determinazione, volontà di incontro.
Per questo, oggi riaffermiamo con forza che la pace deve essere l’orizzonte di ogni politica, di ogni scelta, di ogni relazione internazionale. Non esiste progresso, non esiste giustizia, non esiste prosperità senza pace.
In questo spirito assistiamo impotenti all’escalation violenta che domina ai confini europei e in quell’area mediorientale, in cui sta svolgendosi un massiccio attacco militare, che miete quotidianamente vittime innocenti, minando le fondamenta del diritto internazionale e umanitario e le regole della civile e sacrosanta convivenza.
Nello stesso spirito, il Governo sammarinese ha recentemente deliberato, nella scrupolosa osservanza delle determinazioni assunte dal Consiglio Grande e Generale, il riconoscimento dello Stato di Palestina, entro i confini internazionalmente riconosciuti e nel rispetto delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, come annunciato solo pochi giorni fa dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari, nell’ambito della sua partecipazione all’ottantesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Allo stesso tempo, continuiamo a perorare la via del dialogo autentico e del negoziato politico per favorire la soluzione del conflitto russo-ucraino, proseguendo nell’azione umanitaria promossa in Repubblica per offrire ospitalità e accoglienza a numerosi profughi ucraini.
Volgendo lo sguardo all’interno del nostro territorio, constatiamo la necessità di farci prossimi, di porci in ascolto alle esigenze dei nostri cittadini, di tutti i nostri cittadini, che subiscono talvolta gli effetti di atteggiamenti egoistici ed individualistici dai quali scaturiscono anche le solitudini più dolorose, le incomprensioni più profonde e le ferite che lacerano il tessuto sociale.
Pensiamo agli anziani dimenticati, radici vive della nostra storia e della nostra identità, che meritano non soltanto assistenza, ma riconoscimento, dignità e partecipazione; pensiamo ai giovani, che spendono la propria esistenza nel silenzio e che attendono opportunità di formazione, di crescita, di lavoro. In particolare, ai nostri ragazzi che chiedono di poter immaginare un futuro in cui restare a San Marino, quale scelta di vita non rinunciataria, bensì consapevole e motivata, dobbiamo offrire loro strumenti concreti, prospettive solide, motivi di fiducia; pensiamo alle famiglie che reggono ogni giorno il peso delle responsabilità educative e sociali. Un pensiero affettuoso va alle nostre Famiglie, dalle quali nascono – e ne siamo sempre più convinti- i valori che tengono unita la Repubblica e alle quali dobbiamo assicurare un nostro prioritario investimento, per l’intrinseco valore che esprimono in termini di stabilità e coesione sociale.
Dinnanzi a tali fragilità, non possiamo e non vogliamo restare spettatori indifferenti, bensì metterci in ascolto e dedicarci proprio agli ultimi: a chi stenta a trovare aiuto, a chi non chiede privilegi ma dignità e riconoscimento, a chi ha perso la speranza.
E non dimentichiamo le persone in difficoltà: chi soffre la solitudine, chi vive la precarietà economica, chi affronta malattie o disabilità. Una comunità si misura dal modo in cui tratta i più fragili.
Lavoreremo al fianco delle Istituzioni per promuovere ciò che rende la vita degna e appagante;
vigileremo affinché ognuno possa godere di opportunità lavorative congrue, che contribuiscano non soltanto al benessere collettivo, ma ad accrescere la fiducia e la stima personale; favoriremo lo sport nelle sue multiformi sfaccettature, per l’alto valore educativo e lo sviluppo del senso del sacrificio; manterremo un occhio benevolo verso il mondo dell’arte e della cultura, per la capacità di sprigionare spazi di bellezza e creazione di coscienze libere; saremo promotori di relazioni autentiche, quelle che liberano dai filtri virtuali talvolta fuorvianti e pericolosi e ci restituiscono la pienezza dell’incrocio dello sguardo reale.
Vogliamo convintamente che San Marino si riconosca come Paese capace di non lasciare indietro nessuno.
Questo semestre prende avvio nell’anno di celebrazione del 70^ anniversario dell’Istituto per la Sicurezza Sociale; una celebrazione, questa, altamente significativa, che ci riporta alla lungimiranza dei “Padri e delle Madri Fondatori” di un sistema sanitario e socio sanitario unico, universale, pioneristico e avanzato e che oggi, nell’evolversi del tempo, delle riforme intervenute, con l’avvento delle nuove tecnologie e in stretto raffronto con i sistemi più avanzati a livello internazionale, deve continuare ad essere un modello costante cui ispirarsi, per la visione che lo ha generato e la coerenza strategica e ideale che l’ha sostenuto.
Nel prossimo autunno si terranno le elezioni per le Giunte di Castello che rappresentano, per i cittadini sammarinesi e per i residenti, un momento importante di partecipazione democratica, essendo le istituzioni di prossimità il cuore pulsante della sua vita comunitaria. Desideriamo cogliere anche questa solenne circostanza, per invitare tutti a partecipare con convinzione, nell’assunto che la democrazia non si eserciti soltanto nei Palazzi, ma anche nelle piazze, nei quartieri, nei Castelli che compongono, il volto vivo della nostra Repubblica.
Essere oggi Capitani Reggenti – vogliamo rimarcarlo con forte convinzione - significa assumere un impegno che non è possesso personale, ma servizio; non è privilegio, ma responsabilità; non è potere, ma dovere.
Questo mandato si svolge in un tempo di grandi incertezze, ma anche di grandi possibilità. Spetta a noi, insieme a tutta la comunità, fare in modo che San Marino continui a essere un esempio di stabilità, di dialogo, di apertura.
Per questo è nostro auspicio che questa Reggenza sia un ponte: unpontetrapassatoefuturo,
unpontetraautonomiaecooperazione internazionale, un ponte tra stabilità e rinnovamento.
Auspichiamo altresì che la Repubblica continui ad essere riconosciuta quale luogo di Libertà e pace, quale custode dei diritti umani, quale società capace di proteggere i più deboli e di dare voce a chi non ha voce.
Il futuro della nostra comunità dipenderà dalla forza con cui sapremo unirci attorno a valori comuni, dall’impegno con cui ciascuno contribuirà al bene collettivo, dalla fiducia con cui guarderemo al mondo.
Se sapremo essere fedeli alla nostra storia, aperti al nostro tempo e responsabili verso le generazioni che verranno, allora San Marino continuerà a vivere e a prosperare come esempio di libertà, di democrazia e di pace nel cuore dell’Europa e del mondo intero.